Nuovi incontri e vecchie conoscenze | riassuntone #1
Ti racconto i libri più belli letti quest’anno (e magari ti convinco a recuperarli)
Penso che leggere un bel libro sia solo metà del divertimento. L’altra metà consiste nel parlarne e nel cercare di convincere anche gli altri a leggerlo! Quindi oggi voglio farti sbirciare il contenuto del mio fidato file libreria📖: anche se uso Goodreads e colleziono quaderni, preferisco appuntare le mie letture su un coloratissimo file Excel.
Allora prepara carta e penna, o apri le note del telefono: tra romanzi, saggi e raccolte di poesie, qui sotto troverai tanti bei titoli che voglio consigliarti.
5 stelline, ovvero: un libro che rileggerò
Iniziamo con la lista più interessante: quella dei libri candidati alla categoria libri-del-cuore.
✯ Ada o ardore (Vladimir Nabokov)
La notte scorsa ho cercato di fare una poesia per te su questo argomento, ma non sono capace di scrivere versi; comincia così, ma è solo l'inizio: Ada, gli ardori e gli alberi – il resto è nebbia, devi cercare di immaginarlo.
Questo è un Nabokov essenziale—nel senso che è una lettura imprescindibile per chi conosce e stima le sue astuzie, ma è anche un concentrato di tutti quegli elementi per i quali lo si ama o, al contrario, lo si trova insopportabile. Il cuore dell'opera è una domanda ambiziosa: cos’è il tempo, e come funzionano i ricordi? Il romanzo prova a darci una risposta e lo fa attraverso la languida ricostruzione della storia d’amore tra Ada e Van; una storia ambientata a Demonia, un piano di esistenza simile e antitetico al pianeta “Terra” nel quale credono, all’interno del romanzo, solo i pazzi e i visionari.
La struttura è complessa, ma si regge in perfetto e felice equilibrio. Seicento pagine di prosa elaborata, aggettivi preziosi, farfalle, ninfette; e poi passaggi dalla terza alla prima persona singolare, relazioni incestuose, citazioni e giochi di parole. Non mancano neppure le frecciatine al “dottor Froid” e un utile apparato di note a cura di un certo “Vivian Darkbloom” (anagramma di quel burlone dell'autore). Io l'ho trovato un libro da farfalle (ha-ha) nello stomaco, di quelli che restituiscono la fiducia nell’arte e nella letteratura; un libro da leggere con calma, per meravigliarsi della maestria di Nabokov e assaporare ogni frase.
✯ Caro Michele (Natalia Ginzburg)
Io cerco di immaginarmi in un luogo o nell’altro la tua vita, però nello stesso tempo sento che la tua vita è diversa da come immagino, e così la mia fantasia è sempre più sfiduciata e più fiacca nell’intrecciare i suoi arabeschi sopra di te.
Di Ginzburg mi piace il modo in cui dà voce ai suoi personaggi: mi sembra di trovarmi nella stanza con loro, quasi potessi voltare la testa per guardarli mentre parlano. Questo romanzo è, in sostanza, un lungo dialogo, o meglio: una serie di monologhi alternati, perché i personaggi parlano quasi solo attraverso le lettere che scrivono gli uni agli altri. Gli intermezzi narrativi sono rari, brevi, e in stile Ginzburg: uno stile asciutto, martellante, sottile, che mi ricorda le sue pièce teatrali. Nonostante tutto questo chiacchiericcio, appare però evidente che questi personaggi non riescono a dirsi nulla. Ripetutamente pronunciano le parole “pena”, “pietà” e “ipotesi”, perché quando gli sconosciuti si trasformano in conoscenti, non si può che provare pietà per le loro malinconie e la loro piccolezza. Ma d’altra parte è impossibile conoscere davvero un’altra persona, possiamo solo formulare ipotesi; persino i figli, o i mariti, rimangono sempre estranei. Di ognuno possiamo conoscere soltanto l'idea che ci siamo costruiti; a nostra volta, dobbiamo accettare le aspettative e l’immagine che gli altri ci hanno cucito addosso. Un romanzo amaro, coinvolgente, acuto.
✯ Menzogna e sortilegio (Elsa Morante)
Le seduzioni romantiche non erano che prose scadenti?
Anche se sono abbastanza sicura di aver letto Le straordinarie avventure di Caterina quando ero bambina (prima o poi devo dedicare una puntata delle newsletter a mia madre e i suoi consigli di lettura), ho sempre evitato i romanzi di Morante. Quest’anno ho sentito che era arrivato il momento di leggere Menzogna e sortilegio: me ne sono innamorata. Nonostante il font microscopico della mia edizione, mi sono immersa nella storia e nella prosa ricca con la quale Elsa, la voce narrante, ripercorre la sua cronaca familiare.
✯ Gli amori difficili (Italo Calvino)
Correre sull’autostrada è l’unico modo che ci resta, a me e a lei, per esprimere quello che abbiamo da dirci, ma non possiamo comunicarlo né riceverne comunicazione finché stiamo correndo.
Racconti di incontri mancati, o di incastri imperfetti, in cui i personaggi vivono immersi in un mondo di segnali indecifrabili o che comunque non possono essere comunicati ad altri. La vera intimità si raggiunge in quel momento di tensione che precede la risoluzione: è il viaggio notturno in treno per raggiungere la donna che si ama, è la tenerezza che si prova per il proprio marito quando si allunga la mano e la sua metà del letto è vuota. Si tratta di racconti scritti in anni diversi, quindi lo stile e l’approccio variano, ma in linea generale questo è un Calvino più realista, meno pirotecnico rispetto a Se una notte d’inverno un viaggiatore… e più vicino invece a Marcovaldo. I racconti che ho sottolineato quasi per intero, pensando a quanto mi piacerebbe poter parlare con Italo, sono: L’avventura di un automobilista, L’avventura di un impiegato, L’avventura di un fotografo, L’avventura di un viaggiatore.
✯ Il porto di Toledo (Anna Maria Ortese)
Damasa, detta Misa, o Toledana, è una ragazza che si definisce un fanciullo e che racconta al Lettore la storia di come è diventata donna e scrittrice. Lo sfondo è quello di una città portuale, una Toledo che sa di Napoli e sulla quale incombe la guerra; l’amore, gli uomini e soprattutto la scrittura sono gli elementi che permettono a Toledana di prendere coscienza di sé e diventare adulta. Ma questi ricordi (confusi, per ammissione della stessa Toledana) sono anche un tentativo di ritornare ai giorni dell’infanzia e afferrare il “reale”, qualsiasi cosa esso sia. Anche se
chi, dei fanciulli che giacciono nella tomba di una carne adulta, di una lingua maturata, è mai veramente tornato indietro? Chi ha potuto? Chi?
Durante la lettura ho pensato a Lispector e a De Beauvoir, e alle loro protagoniste femminili che raccontano come sono diventate se stesse. Anche la prosa poetica e immaginifica mi ha ricordato un pochino i romanzi di Lispector: ma mentre Lispector scorre come un bicchiere d’acqua e ci chiede di rallentare per non soffocare, la prosa di Ortese è densa, va masticata.
Un romanzo consigliato soprattutto a chi cerca una lettura con queste caratteristiche: autrice italiana del 900; sapore fiabesco e prosa poetica; un romanzo di formazione sopra le righe e con una protagonista femminile. E se non ti ho convint* a leggerlo, allora lascio la parola a Salsedine, che ne ha parlato qui.
✯ La passione secondo G. H. (Clarice Lispector)
Ah, ma per arrivare alla mutezza, che sforzo immenso della voce.
Forse avrei dovuto centellinare le pagine di questo libro, e invece ho preferito immergermi nella storia e lasciarmi trascinare dal flusso delle parole.
Se il tempo del racconto sembra dilatarsi e le azioni sono ridotte al minimo (difficile riassumere la “trama”), l'argomentare della protagonista G. H. è invece denso, vorticoso, a volte anche contraddittorio. Nel tentativo di dire ciò che non può essere detto, il linguaggio viene manipolato all'estremo. Pagina dopo pagina, G. H. mette in discussione la sua identità, Dio, il mondo e la percezione che ne abbiamo. Ho sottolineato moltissimo e penso proprio che questo sia un libro da rileggere. Gli trovo un solo difetto: è un romanzo potentissimo, ma non quanto Vicino al cuore selvaggio.
Qualche numero
In sintesi: dopo anni di libri brutti terminati a fatica, ora abbandono senza pietà. E’ stata una svolta, perché la vita è troppo breve e i libri sono tanti. E poi ho affinato il mio radar: ho imparato a riconoscere quando un libro non fa per me e quando, invece, non è il momento giusto. So che ci sono diverse scuole di pensiero a riguardo: tu da che parte stai?
Qualche anno fa mi sono resa conto di conoscere poche scrittrici e ho cercato di rimediare; ora invece mi accorgo che tendo, per istinto, a gravitare verso i libri scritti da donne. In generale queste sono le letture più soddisfacenti! Le quote blu sono rappresentate quasi esclusivamente dai miei autori del cuore: Calvino, Nabokov e Bulgakov mi hanno viziata.
Riletture
Rileggere i libri mi aiuta ad apprezzare meglio la storia, a scoprire dettagli che avevo trascurato durante la prima lettura,quella più emozionale. A distanza di anni mi piace scoprire se la mia opinione è cambiata e se sottolineerei ancora gli stessi passaggi. La differenza tra un bellissimo libro e un libro del cuore sta qui: lo vorrei rileggere?
Palomar (Italo Calvino): assieme a Tutte le cosmicomiche, questo è il mio libro preferito tra quelli di Calvino. Piccola anteprima: sto preparando un post su Italo, vorrei pubblicarlo in ottobre per il suo compleanno! Nel frattempo ti lascio il post che gli ho dedicato su Instagram
Polissena del porcello (Bianca Pitzorno): Pitzorno è stata una colonna portante della mia infanzia. Da un paio d’anni, ogni estate, rileggo un suo libro: continuano a piacermi, perché sono sempre costruiti con cura. Questo è una bonaria parodia dei romanzi strappalacrime a puntate (a me sembra di aver colto dei riferimenti anche a Il Conte di Montecristo).
Saggi e raccolte di poesie da tenere sul comodino
La Tigre Assenza (Cristina Campo): di sé Campo diceva, "ha scritto poco e vorrebbe aver scritto ancora meno"; secondo me invece non ha scritto abbastanza! Le sue poesie, seppur complesse e allusive, sono anche taglienti e luminose; riesce a essere precisa sia nel costruire immagini che nell'analizzare le poesie altrui. Nelle traduzioni (che costituiscono la maggior parte del libro), a volte, sembra di sentire traccia della sua voce; però ho preferito le sue poesie a tutte le altre
Oscillante tra il fuoco degli uliveti, / brillava Ottobre antico, nuovo amore. / Muta, affilavo il cuore / al taglio di impensabili aquiloni / (già prossimi, già nostri, già lontani): / aeree bare, tumuli nevosi / del mio domani giovane, del sole.
Tutte le poesie (Sylvia Plath): avevo pensato di leggerne una al giorno, invece questa raccolta è stata una ciotola di ciliegie. Ho divorato le poesie una dopo l’altra, e le ho amate moltissimo, ma non sono sicura mi abbia fatto bene.
Per quanto riguarda invece la non-fiction, menzione d’onore a:
Grammamanti (Vera Gheno): è facile dimenticarlo, soprattutto se facciamo riferimento ai manuali di grammatica e all’approccio didattico tradizionale; ma il linguaggio è relazione, crescita e cambiamento. Un testo divulgativo scorrevole ma non superficiale, consigliato come prima introduzione all’argomento trattato. Se l’argomento ti incuriosisce, ne ho parlato un po’ qui:
La corsara (Sandra Petrignani): c’è Natalia Ginzburg, qui dentro, ma ci sono anche Elsa Morante e Cesare Pavese, l’Einaudi e Cesare Garboli… Una biografia che mescola fonti bibliografiche, affetto, e le parole di chi l’ha conosciuta.
Persone delle quali leggerei anche la lista della spesa
Anna Maria Ortese è diventata una delle Amatissime: in questi mesi ho letto ben 4 suoi titoli. Più su ti ho parlato di Toledo; qui invece ti lascio un commento a Mistero doloroso, che penso possa essere un buon punto di partenza se vuoi farti un’idea del suo stile:
Seguono Silvia Bre e Vladimir Nabokov con 3 titoli ciascuno. Bre è stata una nuova scoperta; la sua poesia mi piace perché è molto plastica nel modo in cui manipola la sintassi, e perché ci vedo rimandi a Dickinson (che Bre ha tradotto). Nabokov invece è una vecchia conoscenza; sto recuperando tutti i suoi romanzi, alcuni in traduzione e altri in lingua. Quest’uomo è davvero un fuoriclasse: alcuni suoi libri mi sono sembrati “deludenti”, ma lo sono stati solo in rapporto a quelli che invece mi hanno lasciata davvero sottosopra. E infine: Italo Calvino e Natalia Ginzburg, due libri ciascuno (Gli amori difficili e Palomar; Caro Michele e Tutto il teatro). Quanto amo questi due!
Altre belle scoperte
Quaderno proibito (Alba De Céspedes)
Un romanzo potentissimo e un’ottima introduzione a De Céspedes – gli ho persino dedicato il mio primo post su Substack. Se te lo sei perso puoi recuperarlo qui:
Cassandra al matrimonio (Dorothy Baker): un romanzo limpido e moderno, che in alcuni punti mi ha ricordato quell’estate di trasformazione vissuta da Esther, la protagonista de La campana di vetro. Il monologo di Cassandra è confidenziale e sicuro di sé, e pagina dopo pagina, ci trascina in un weekend convulso. Le scelte e i conflitti tra Cassandra e la sorella gemella Judith offrono molti spunti di riflessione: come si costruisce la propria identità? Cosa significa essere “una giovane donna”? E poi: il ruolo della scrittura, della sessualità e della famiglia, tutti elementi che possono aiutarci a trovare la libertà oppure diventare strumenti di autodistruzione
Un po' meno che angeli (Barbara Pym): un po' satira sociale di Jane Austen (anche se ovviamente meno brillante), un po' episodio di Downton Abbey (ma più cupo e divertente allo stesso tempo, e soprattutto più borghese). Forse è successo: ho trovato un’autrice comfort che mi aiuti a staccare la spina!
Bonus: qualche film
Ho quasi finito lo spazio, quindi velocemente, in ordine sparso, alcuni film che mi sono piaciuti molto:
Anatomia di una caduta (Justine Triet): è uno di quei film che, secondo me, assomigliano a un romanzo. Dentro ha tutto quello che mi piace: riflessioni sul linguaggio, la messa in discussione del concetto di "verità", l'analisi delle relazioni come rapporti di potere
Jane B. par Agnés V. e Jacquot de Nantes: Agnés Varda è stata una bellissima scoperta. Con questi due mi sono proprio commossa; sono entrambi pieni di affetto e bellezza. Michela di Libri nella bolla ne ha parlato molto bene in questa puntata della sua newsletter!
Le pupille: soggetto di Elsa Morante + regia di Alice Rohrwacher = un corto perfetto. Sai che mi è piaciuto più de La chimera?
La ragazza con la pistola (Mario Monicelli): anni 60 e una protagonista che sovverte le aspettative: mi è piaciuto. Chissà se Ginzburg l’ha mai visto— quando si parla di ragazze e pistole, penso sempre a E’ stato così e al suo incipit:
Gli ho detto: – Dimmi la verità, – e ha detto: – Quale verità, – e disegnava in fretta qualcosa nel suo taccuino e m’ha mostrato cos’era, era un treno lungo lungo con una grossa nuvola di fumo nero e lui che si sporgeva dal finestrino e salutava col fazzoletto. Gli ho sparato negli occhi.
Mi consigli un libro?
Condivido il consiglio di Rebecca (che ci racconta di libri su Instagram: è The Royal Library): Ti avrei proposto "Persone normali" di Sally Rooney, il mio libro preferito, ma so che lo hai letto, e dunque passo a "Costruisci la tua casa intorno al mio corpo" di Violet Kupersmith: non saprei introdurlo senza sproloquiarne, devo dire, ti consiglio soprattutto di immergertici non sapendone niente. Mi fido dei consigli di Rebecca e avevo già addocchiato questo titolo tempo fa: ora mi incuriosisce ancora di più!
Prima di salutarti ti ricordo che se vuoi ricevere i prossimi post nella tua casella di posta
Spero di averti incuriosit*; fammi sapere se hai letto, o vorresti leggere, uno di questi libri! Ma soprattutto, raccontami come sono andati questi primi sei mesi: hai letto/visto/ascoltato qualcosa di bello?
Ci vediamo qui sotto: come sempre, grazie per avermi letta.
A presto,
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Devo dire che a convincere le persone a leggere i libri sei bravissima: vorrei comprarli tutti subito. Sicuramente però avrà la precedenza Ada o Ardore che avevo già puntato ma ora, dopo aver letto quello che hai scritto, bramo proprio! Tra l’altro i tuoi consigli capitano proprio nel momento perfetto perché vorrei leggere più scrittrici italiane: segno tutto!
Un commento sui libri non tanto brutti, ma che magari per un motivo o per un altro non ti piacciono. Mentre un tempo cercavo di resistere per un qualche sentimento di solidarietà con l'autore, adesso, dopo tanti anni, anch'io esattamente come te abbandono senza pietà, anche perché so riconoscere se quel libro in caso riuscirà a sorprendermi o invece si confermerà (per me) una delusione. Chiudo con la massima dell'ottimo Manganelli: "Un lettore di professione è in primo luogo chi sa quali libri non leggere; è colui che sa dire, come scrisse una volta mirabilmente Scheiwiller, 'non l'ho letto e non mi piace'".