grazie Andrea!! anche per me Palomar -- che è un libro praticamente perfetto -- vuol dire Calvino. tra l'altro: sai che quando ho letto il titolo della tua ultima Linguetta ho pensato subito proprio al signor P.? mi ha fatto davvero piacere vederlo nominato poche righe più sotto :)
Ciao, Sara! Come già successo in precedenza, sono corsa subito a leggere il tuo post. E adesso ti faccio una domanda da un milione di dollari, nel senso che mi rendo conto che magari non è facile rispondere e so che ci sono lettori che vanno in crisi davanti a questi quesiti, ma io ci provo: da cosa della produzione di Calvino mi consiglieresti di iniziare? Ma iniziare da zero, proprio. Considera che ho letto "cose" a scuola, ma sempre "per dovere", e sono d'accordo quando scrivi che certi autori andrebbero letti e/o scoperti al momento giusto. Per esempio, a me è capitato con Madame Bovary di Flaubert: romanzo odiatissimo da una me adolescente (e odiatissima anche la prof di francese che ce lo fece leggere in lingua originale!), riscoperto e amato da una me più che adulta.
Io ti ringrazio per qualsiasi consiglio vorrai darmi! E attendo la seconda parte del post!
Martina, grazie per le tue parole... e grazie per la tua domanda :) allora, vado per categorie: racconti: Tutte le Cosmicomiche, ma partendo dalla sezione Ti con zero (la mia preferita) / un romanzo: Il barone rampante / una raccolta di saggi: Lezioni americane (se vuoi leggere di letteratura) oppure La strada di San Giovanni (se vuoi qualcosa di stampo più autobiografico). e poi fammi sapere come va, sono curiosa di conoscere la tua opinione! (ps: ma quindi mi dici che dovrei riprovare a leggere Madame Bovary? confesso di averlo abbandonato anni fa, e non averlo poi più ripreso)
Grazie mille per i consigli!! Ti farò sapere assolutamente. Ti dico, io Madame Bovary l’ho letto la prima volta al liceo, e l’ho riletto da più che adulta e appunto l’ho amato. Io una chance gliela darei 😉 poi fammi sapere nel caso!
ma sai che, in effetti, vedo dei punti di contatto tra Le città e Il castello? sono entrambi dei romanzi "combinatori", ricordano quasi dei puzzle. per quanto riguarda le opere di Calvino saggista, hai ragione: meritano una classifica a parte!
Grazie della bella lettura! Al tempo della scuola a me Calvino piacque; se lessi solo parte della sua opera è perché deve essere intervenuta qualche nuova infatuazione letteraria. Infatti, e per rispondere alla tua domanda, non saprei citare un autore da riscoprire perché precedentemente non gradito: credo che la curiosità di seguirne le vicende artistiche e biografiche, di tessere rimandi, riesca pressoché sempre a coinvolgermi in modo completo. Le mie preferenze tendono a esprimersi soprattutto al momento di procurarmi un libro, quando mi chiedo se l'autore, i temi, l'epoca mi interessano davvero. Una volta iniziata la lettura, in genere motivazione e motivi di soddisfazione non mancano mai. / A sedici anni i miei raccontini nascevano dalla lettura di Kafka. / Interessante la riflessione parallela di te e di Calvino: leggere per amore, ma anche per la necessità di educare gusto e giudizio: in questo senso, immagino sia possibile educare all'amore. / Non avendo sinora fatto nomi, aggiungo qui Milorad Pavic (Dizionario dei Chazari; Paesaggio dipinto con il tè; Il lato interno del vento).
Ma che puntata stupenda! Di Calvino ho letto solo "Lezioni americane" molto tempo fa, leggendo il tuo post credo che continuerò con le Cosmicomiche :)
oh, grazie! anche se devo dire che ho scelto un bel soggetto :)
sono felice di averti incuriosita: spero non ne rimarrai delusa (e se ti va fammi sapere cosa ne pensi!)
Che bella puntata, Sara! Io con Palomar ho un rapporto speciale, ogni volta che penso a Calvino spunta fuori quel nome da osservatorio così perfetto.
grazie Andrea!! anche per me Palomar -- che è un libro praticamente perfetto -- vuol dire Calvino. tra l'altro: sai che quando ho letto il titolo della tua ultima Linguetta ho pensato subito proprio al signor P.? mi ha fatto davvero piacere vederlo nominato poche righe più sotto :)
Mamma mia cos'è il Calvino delle Cosmicomiche, inarrivabile.
vero? soprattutto nei racconti di Ti con zero: ci sono pagine che meriterebbero di essere imparate a memoria
Ciao, Sara! Come già successo in precedenza, sono corsa subito a leggere il tuo post. E adesso ti faccio una domanda da un milione di dollari, nel senso che mi rendo conto che magari non è facile rispondere e so che ci sono lettori che vanno in crisi davanti a questi quesiti, ma io ci provo: da cosa della produzione di Calvino mi consiglieresti di iniziare? Ma iniziare da zero, proprio. Considera che ho letto "cose" a scuola, ma sempre "per dovere", e sono d'accordo quando scrivi che certi autori andrebbero letti e/o scoperti al momento giusto. Per esempio, a me è capitato con Madame Bovary di Flaubert: romanzo odiatissimo da una me adolescente (e odiatissima anche la prof di francese che ce lo fece leggere in lingua originale!), riscoperto e amato da una me più che adulta.
Io ti ringrazio per qualsiasi consiglio vorrai darmi! E attendo la seconda parte del post!
Ciao,
Martina
Martina, grazie per le tue parole... e grazie per la tua domanda :) allora, vado per categorie: racconti: Tutte le Cosmicomiche, ma partendo dalla sezione Ti con zero (la mia preferita) / un romanzo: Il barone rampante / una raccolta di saggi: Lezioni americane (se vuoi leggere di letteratura) oppure La strada di San Giovanni (se vuoi qualcosa di stampo più autobiografico). e poi fammi sapere come va, sono curiosa di conoscere la tua opinione! (ps: ma quindi mi dici che dovrei riprovare a leggere Madame Bovary? confesso di averlo abbandonato anni fa, e non averlo poi più ripreso)
Grazie mille per i consigli!! Ti farò sapere assolutamente. Ti dico, io Madame Bovary l’ho letto la prima volta al liceo, e l’ho riletto da più che adulta e appunto l’ho amato. Io una chance gliela darei 😉 poi fammi sapere nel caso!
i mei Calvino sono (soprattutto)
Le città invisibili
e
Il castello dei destini incrociati
credo sia una cosa legata alle storie, e al raccontare storie
cosa che a me prende sempre (e non sono sicuro del perché)
poi, certo
Le lezioni americane, ma quelle sono quasi "fuori concorso"
ma sai che, in effetti, vedo dei punti di contatto tra Le città e Il castello? sono entrambi dei romanzi "combinatori", ricordano quasi dei puzzle. per quanto riguarda le opere di Calvino saggista, hai ragione: meritano una classifica a parte!
Grazie della bella lettura! Al tempo della scuola a me Calvino piacque; se lessi solo parte della sua opera è perché deve essere intervenuta qualche nuova infatuazione letteraria. Infatti, e per rispondere alla tua domanda, non saprei citare un autore da riscoprire perché precedentemente non gradito: credo che la curiosità di seguirne le vicende artistiche e biografiche, di tessere rimandi, riesca pressoché sempre a coinvolgermi in modo completo. Le mie preferenze tendono a esprimersi soprattutto al momento di procurarmi un libro, quando mi chiedo se l'autore, i temi, l'epoca mi interessano davvero. Una volta iniziata la lettura, in genere motivazione e motivi di soddisfazione non mancano mai. / A sedici anni i miei raccontini nascevano dalla lettura di Kafka. / Interessante la riflessione parallela di te e di Calvino: leggere per amore, ma anche per la necessità di educare gusto e giudizio: in questo senso, immagino sia possibile educare all'amore. / Non avendo sinora fatto nomi, aggiungo qui Milorad Pavic (Dizionario dei Chazari; Paesaggio dipinto con il tè; Il lato interno del vento).
grazie a te, Federico, per le tue riflessioni! tra l'altro di Pavic non ho mai letto nulla--mi sono segnata i titoli