brava! (a trovare la tua strada, a studiare linguistica, a esserti appassionata)
aggiungo, da uno che è dentro la scuola da parecchio, che confermo la questione degli "errori"
e confermo che i libri di Gheno sono divertenti e interessanti
ultimo, un ricordo di una intervista a Serianni in cui più o meno diceva:
se fai un errore di grammatica, al massimo fai una figuraccia, se invece non capisci bene qualcosa che stai leggendo, o che devi leggere, le conseguenza possono essere molto peggiori
(per dire che dovremmo forse tutti spostarci un poco dall'insistenza sulla ortografia alla attenzione verso la comprensione)
ciao Luca! mi fa davvero piacere conoscere il parere anche di chi è dentro il mondo delle lezioni in classe. devo recuperare l'intervista di Serianni, ma naturalmente sono d'accordo: ci farebbe senz'altro un gran bene coltivare un ragionamento più ampio sulla lingua (una riflessione che possa spaziare da "quello che dico" fino a "perché lo dico proprio così")
penso da un po’ che bisognerebbe spostare il fulcro dalla “grammatica dura e pura” alla pragmatica linguistica
soprattutto in un mondo sempre più meticciato
per qualche tempo ho anche provato a chiedere a rappresentanti di libri scolastici se ci fosse una cosa del genere, ma mi guardavano in risposta con uno sguardo fra lo sconsolato e il “boh”
condivido tutto. però sono fiduciosa, prima o poi anche i libri si adegueranno a questi nuovi contesti. nel frattempo... meno male che ci sono insegnanti come te, perché gettare semi di riflessione in classe porterà senza dubbio dei risultati!
Che bella puntata, Sara! E che sorpresa trovarci Linguetta, proprio accanto al consiglio di lettura della bravissima Vera Gheno 💛. M'è piaciuta molto anche la similitudine tra lingua e macchina; le figure aiutano sempre a capire meglio come funzionano le cose.
La mia professoressa di Italiano definiva il mio stile "ampolloso". Il tema della maturità, valutato da un commissario esterno, andò bene. Non colsi il segnale e mi iscrissi a Ingegneria. Fine di una storia triste.
NB: Per chi volesse leggermi, sono un pò ampolloso (che mi ricorda petaloso).
brava! (a trovare la tua strada, a studiare linguistica, a esserti appassionata)
aggiungo, da uno che è dentro la scuola da parecchio, che confermo la questione degli "errori"
e confermo che i libri di Gheno sono divertenti e interessanti
ultimo, un ricordo di una intervista a Serianni in cui più o meno diceva:
se fai un errore di grammatica, al massimo fai una figuraccia, se invece non capisci bene qualcosa che stai leggendo, o che devi leggere, le conseguenza possono essere molto peggiori
(per dire che dovremmo forse tutti spostarci un poco dall'insistenza sulla ortografia alla attenzione verso la comprensione)
ciao Luca! mi fa davvero piacere conoscere il parere anche di chi è dentro il mondo delle lezioni in classe. devo recuperare l'intervista di Serianni, ma naturalmente sono d'accordo: ci farebbe senz'altro un gran bene coltivare un ragionamento più ampio sulla lingua (una riflessione che possa spaziare da "quello che dico" fino a "perché lo dico proprio così")
beh, allora aggiungo una piccola cosa
penso da un po’ che bisognerebbe spostare il fulcro dalla “grammatica dura e pura” alla pragmatica linguistica
soprattutto in un mondo sempre più meticciato
per qualche tempo ho anche provato a chiedere a rappresentanti di libri scolastici se ci fosse una cosa del genere, ma mi guardavano in risposta con uno sguardo fra lo sconsolato e il “boh”
condivido tutto. però sono fiduciosa, prima o poi anche i libri si adegueranno a questi nuovi contesti. nel frattempo... meno male che ci sono insegnanti come te, perché gettare semi di riflessione in classe porterà senza dubbio dei risultati!
direi meglio, per fortuna ci sono giovani studiose come te!
(io il mio l’ho ormai quasi già fatto, diciamo)
Che bella puntata, Sara! E che sorpresa trovarci Linguetta, proprio accanto al consiglio di lettura della bravissima Vera Gheno 💛. M'è piaciuta molto anche la similitudine tra lingua e macchina; le figure aiutano sempre a capire meglio come funzionano le cose.
Andrea! perdonami (non ci posso credere... la seconda volta in un giorno che chiamo Luca qualcuno che invece ha un altro nome. che giornata 😅)
Ma figurati, nessun problema 😅.
grazie a te, Luca! ✨️🫶🏻
Che bello leggere l’inizio di una tua passione ♥️
è stato proprio un cambio di prospettiva 🤍 (ciao Serena!)
La mia professoressa di Italiano definiva il mio stile "ampolloso". Il tema della maturità, valutato da un commissario esterno, andò bene. Non colsi il segnale e mi iscrissi a Ingegneria. Fine di una storia triste.
NB: Per chi volesse leggermi, sono un pò ampolloso (che mi ricorda petaloso).