Le donne, i cavalier, l'arme, gli amori: "Una questione privata" di Beppe Fenoglio
Ti racconto un romanzo della Resistenza dove la vera protagonista non è la Resistenza (sono le persone)
Ho scoperto questo libro – scritto da Beppe Fenoglio e pubblicato postumo nel 1963 – grazie a un corso seguito all’Università. Il professore gli ha dedicato un paio di lezioni; io l’ho letto durante le ore buche, in una biblioteca che ora ha traslocato.
Dai romanzi sulla Resistenza avevo imparato ad aspettarmi un taglio più storico-saggistico, o memorialistico, ma comunque di ammonimento; Una questione privata, invece, mi stupiva ad ogni pagina, perché era un racconto lungo che mi toccava il cuore. E mentre mi struggevo per la storia di Milton, mi meravigliavo per il modo in cui questo romanzo è costruito, per tutti gli elementi che riesce a contenere senza però risultare troppo carico.
“Follia amorosa e cavallereschi inseguimenti”
Italo Calvino descrive questo romanzo utilizzando – come suo solito – parole perfette. Dice che il libro è “costruito con la geometrica tensione d’un romanzo di follia amorosa e cavallereschi inseguimenti come L’Orlando furioso”. Nella storia, infatti, il dramma della gelosia si innesta nel dramma più ampio della seconda guerra mondiale; l'ossessione amorosa trasforma la guerra in guerra privata e ne diventa la protagonista.
Il fatto è che più niente m’importa. Di colpo, più niente, La guerra, la libertà, i compagni, i nemici. Solo più quella verità.
Il romanzo si apre in una mattina di primavera. Milton, partigiano ventiduenne “brutto” ma con “una maniera di mettere fuori le parole”, è fermo davanti alla villa dove sperava di rivedere Fulvia. Fulvia è bella ed è arrivata ad Alba quando Torino è stata sfollata; Milton la ama e non la vede da mesi.
Però la casa è vuota, gli spiega la governante. E ascoltando i suoi racconti, un sospetto gli toglie il fiato. Forse Fulvia l’ha tradito con Giorgio, un “figlio di papà" che lui considerava un amico, ma che ora milita nella formazione opposta alla sua, quella dei partigiani badogliani.
Milton ha bisogno di sapere, deve scoprire la verità. Accantonata la causa partigiana, si dedica con tutto se stesso a una quête amorosa e privata; il suo obiettivo è raggiungere Giorgio, parlare con lui di Fulvia. Però Giorgio è stato catturato dai fascisti; Milton decide allora di trovare un altro prigioniero da usare come moneta di scambio.
Un epico peregrinare
Novello Orlando, anche Milton impazzisce per amore. La ricerca ossessiva di Giorgio dà il via a un epico peregrinare per le Langhe; questo, assieme al triangolo amoroso, è il tema principale del romanzo. Però Milton è anche un eroe romantico, come dimostra il suo nome di battaglia (un omaggio al poeta inglese); è un personaggio sconfitto in partenza. Studente universitario, borghese e intellettuale, sembra quasi fuori posto tra le fila partigiane, spalla a spalla con gli operai e i lavoratori.
L’altro oggetto di questa inchiesta è Fulvia, che però rimane assente e distante. A lei appartiene un lessico sfuggente, che rimanda alla sua assenza: Fulvia corre via, si alza sempre di scatto, è “lontana come la nostra vittoria”.
Fulvia è presente solamente nei ricordi di Milton; lui le parla spesso, ma ogni conversazione avviene solo nella sua memoria, non è che un monologo. La narrazione oscilla quindi tra passato e presente, tra azione e recuperi quasi proustiani della memoria.
Nonostante i riferimenti all’Orlando e alla tradizione epico-cavalleresca, quindi, Questione privata non è solamente un testo epico. Il ruolo assegnato alla memoria e all'interiorità ha un sapore modernista; e vi è un elemento saggistico, seppur implicito, che raggiunge poi la massima espressione nel dodicesimo capitolo. Possiamo trovare, disseminate nel romanzo, riflessioni esistenziali e morali: come quando Fenoglio ci dimostra che, anche in giorni di guerra, è possibile trovare inevitabili sprazzi di umanità. Questo emerge in una scena in particolare, quando Milton incontra un’anziana signora. La donna gli offre un panino e gli fornisce informazioni utili per aiutarlo a catturare un sergente fascista perché, dice,
Tu non sei un cane, voi siete tutti i nostri figli. Vi teniamo per tali al posto di quelli che ci mancano.
La Storia e la storia personale
Il mondo esterno e le sue vicende vengono filtrati e descritti dal punto di vista di Milton: esistono solo in rapporto alla sua microstoria personale. L’adozione di questo punto di vista privato aiuta a mettere in risalto zone d’ombra e contraddizioni: il conflitto tra Milton e Giorgio ricrea i contrasti interni al fronte ai partigiani, e tutta la Resistenza sembra essere un’esperienza individuale. La guerra diventa un’occasione per tracciare i destini dei singoli.
Con questo romanzo Fenoglio supera quindi l’impianto memorialistico e inaugura un nuovo filone, quello del romanzo partigiano epico-esistenziale. Storia e storia si intrecciano e si sovrappongono, in un crescendo di tensione che si interrompe bruscamente arrivando a un finale aperto, ambiguo. Milton “cade”: è stato colpito a morte? Oppure si tratta di un’immagine epica, dell’ennesima espressione appartenente al campo metaforico dell’aria e della smaterializzazione?
Sembra davvero tanto, per un libro così breve, eppure la storia scorre; scorre veloce, lieve e profonda, ma soprattutto così umana da far quasi male.
Grazie, come sempre, per aver letto fino a qui. E’ difficile rendere giustizia a una storia e un libro così delicati; spero di esserci riuscita almeno in parte, e di averti convint* a leggere questo libro se non lo conoscevi. Se ti va di parlarne, o vuoi consigliarmi qualche altro titolo, ci vediamo nei commenti!
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Buon 25 aprile🌹
A presto,
Molto approfondita la tua recensione! "Una questione privata" è un romanzo stupendo, l'ho letto un paio di anni fa e mi era piaciuto molto. Fenoglio andrebbe letto tutto, nelle scuole soprattutto.